Visualizzazione post con etichetta vieni avanti creativo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta vieni avanti creativo. Mostra tutti i post

venerdì 24 aprile 2015

Vieni avanti creativo #5 - I Maringò Alex e Leo

Per l'appuntamento di questo mese con la rubrica "Vieni avanti Creativo" il dress code è... papillon! 

Parliamo di legno, di riciclo e di due giovanissimi ragazzi che di più carini e creativi non se ne trovano: Alex e Leo, i Maringò!
Ma cos'è un Maringò? Loro sono della mia città, Parma, dove "maringò" significa "falegname". Infatti il loro motto è "Averlo di legno... è meglio!" Ma cosa? Il papillon! 
Alex e Leo recuperano listelli di parquet e vecchie cravatte per farne simpatici e bellissimi papillon di legno, i "parquillon"!
Sul loro sito si legge:



Il marchio "Maringò" nasce dal desiderio di scardinare la rigidità dell’eleganza e del conformismo delle “occasioni importanti”.
Così abbiamo voluto rivisitare e reinventare i dettagli dello stile maschile: il papillon, 
creandone uno sdrammatizzato e giovanile…DI LEGNO!



Io e l'idraulico li abbiamo conosciuti in Piazza Ghiaia a Parma, una domenica freddissima ma molto di atmosfera pochi giorni prima di Natale. Eravamo vicini di bancarella e una delle cose che mi hanno colpito subito è stata l'allegria che c'era sotto al loro gazebo: Alex e Leo in grembiule e papillon (ops, parquillon), la mamma (di Alex o di Leo? non ricordo...) che cuciva, la cugina sorridente che elargiva chiacchiere e sorrisi... insomma, energia pura. L'energia sprigionata dalla creatività.
Eccoli allora...





  • Chi  sono Alex e Leo dei “Maringò? 

Alex, classe '88, di professione istruttore di scuola guida, lo sport (sci agonistico e football americano) e i motori (Harley e maggiolino prima di tutti) hanno sin da piccolo colorato le mie giornate.
Leo, classe '90, da quando ho imparato a tenere in mano una matita, l’arte ha sempre giocato un ruolo rilevante nella mia vita, portandomi a diventare un grafico pubblicitario (d'altronde il nome Leonardo comporta diverse responsabilità).
Maringó in dialetto parmigiano significa "Falegname". Due ragazzi hanno deciso di prendere spunto da Geppetto, il quale da un semplice tronco, diede vita a Pinocchio… così loro da listelli di parquet ormai inutilizzati, dan vita a papillon fuori dall'ordinario.. I PARQUILLON! 

  • Cos’è “Maringò”?

MARINGÒ è il guizzo e lo sfogo creativo di due ragazzi che oltre a frequentarsi come amici hanno deciso di mettere in pratica le loro idee 

  • ·     “C’era una volta…” raccontatemi come nasce “Maringò”

C'era una volta, ahahahah dai scherzooooo!.. Poco più di un anno fa "smacchinando" con i vecchi macchinari del nonno, con i quali abbiamo sempre giocato fin da piccoli, con un po’ di fortuna e con un po’ di creatività è saltata fuori da un qualche ritaglio di legno una forma che ricordava grezzamente un papillon... per scherzo ci arrotolammo intorno un pezzetto di straccio che era in garage. Da lì l'idea di creare i primi due papillon per noi... utilizzammo due listelli di parquet ormai abbandonati in garage da anni, per questo decidemmo di chiamarli PARQUILLON! 
  
  • ·     Quale tecnica o materiale che usate e recuperate vi dà più soddisfazione?

Sicuramente tagliuzzare tutte le cravatte che ci capitano sotto mano per recuperare la stoffa da utilizzare per i nostri Parquillon. A parte gli scherzi. Aromi, venature e colori sono ogni volta differenti; scoprire e conoscere il legno è magnifico. Ancora di più è vedere le facce contente delle persone che ci ordinano il Parquillon dopo che glie lo consegniamo! 

  • ·    Da cosa o come vi lasciate ispirare?

Il legno e le persone che ci contattano sono per noi le prime fonti di ispirazione. Ognuna di loro diversa nei colori, nelle forme, nelle sfaccettature e negli abbinamenti, ci danno ogni giorno nuove idee e voglia di sperimentare cose nuove.

  • ·     Cosa vuol dire per voi creare?

Creare principalmente per noi è il volersi mettere alla prova, ingegnarsi e creare qualcosa di nuovo, fuori dagli schemi.

  • ·     Raccontatemi una storia, un aneddoto o un’emozione legata a qualcosa in particolare che avete recuperato o creato

Non vorremmo parlare di un singolo aneddoto, ma vogliamo soffermarci su qualcosa che in questo periodo ci ha davvero stupito e affascinato: una  moltitudine di ragazzi con idee brillanti, tantissima voglia di esprimersi e volersi reinventare. 
Taniche trasformate in mobiletti, T-Shirt dipinte completamente a mano, Scout Pittori, materiale idraulico che prende le sembianze di lampade (che genialata, di chi parleranno? ndr), giocattoli e giocattolai vecchio stampo e poi ancora Fotografi, Storyteller, Scrittori e tantissimi altri giovani. Siamo lieti di far parte di questo esercito di creativi.

  • ·     Guardiamo nella sfera di cristallo: come vedete “Maringò” in futuro?

Nella sfera di cristallo vediamo un Alex e un Leo che indosseranno imperterriti il proprio Parquillon e che continueranno a produrre finché ci saranno dei desideri da esaudire!
Magari con l'avanzare dell'età, il business si potrà spostare alla produzione di bei bastoni di legno!

  • ·     Dove possiamo trovarvi?

Per qualsiasi info abbiamo un sito internet www.maringo.it dove potrete trovare tutto ciò che serve per creare il Parquillon su misura per voi, una super pagina FB ( Maringò ) dove spiritosamente ci mettiamo in gioco cercando di far conoscere nella maniera più divertente le nostre creazioni, Instagram, Twitter e chi più ne ha più ne metta.
E grazie davvero a tutti di averci sostenuto e incentivato in questo primo anno! 







Io ad esempio adoro questi parquillon a forma di baffo!


Più che le foto, ecco il video dove i Maringò si presentano... io vi aspetto alla prossima puntata di "Vieni avanti creativo"! (le puntate precedenti sono tutte qui).



martedì 24 marzo 2015

Vieni avanti Creativo! #4 - Dolcettivelenosi

Pensavate che vi avrei abbandonate senza la rubrica "Vieni avanti Creativo"? Invece no, si riprende dopo un paio di mesi di sosta (le puntate precedenti sono tutte qui).

Oggi vi presento quella che per me è la Regina del fimo. Il suo nome è Regan, un nome che rimane impresso. Se dovessi usare degli aggettivi per descrivere Regan direi dolcezza (la sua dolcezza colpisce come uno schiaffo appena la incontri), sperimentazione, passione, entusiasmo!
Avevo appena finito di allestire la mia esposizione che arriva l'idraulico e mi dice "devi assolutamente andare a vedere le cose che fa quella ragazza". Con la coda dell'occhio avevo visto che aveva bijoux in fimo e mi aspettavo miniature di biscottini e bamboline... mi sono avvicinata e letteralmente devo aver fatto rotolare gli occhi sopra al suo tavolo assieme alla mia mascella...! Mi avrà presa per pazza perché sono sicura che avevo un'espressione simile a Jack Nicholson in Shining.

Cos'ho visto? Bijoux originalissimi con caleidoscopi elaborati e miscelati, palette di colori assolutamente nelle mie corde, uno studio elaborato di materiali, texture e colori (Regan unisce diverse tecniche per realizzare ogni pezzo, letteralmente "stampando" il fimo con quello che la ispira per dare una texture ed associando immagini, minuteria, colore, caleidoscopi), creazioni in bilico tra il romantico e lo steampunk, insomma non semplice fimo ma una continua sperimentazione!
Chiacchierando con lei ho scoperto che le è anche capitato di usare pezzi di minuteria e ferramenta per dare la texture al fimo. Oltre a questo ci sono i suoi bijoux inclusi nella resina. La maggior parte delle immagini sono foto di Regan stessa elaborate e recentemente ha sviluppato una linea di bijoux personalizzabili con le foto dei nostri amici a quattro zampe o dei nostri cari che lei elabora e modifica per renderli ancora più originali.

Insomma eccola, ve la presento!






  • Chi è Regan?

Sono una “ragazza” di 40 anni, una mamma, una donna innamorata e una creativa… a costo di sembrare banale, mi definisco come una persona che ama la vita.
L’affetto delle persone che amo, le risate, le chiacchiere, i pranzi in famiglia, il profumo di torta fatta in casa, i colori, i tramonti, i viaggi, il mare, la musica, la filosofia, l’arte, il cibo (anche quello più strano), i paesini dispersi, i palazzi d’epoca, perdermi in posti che non conosco, i bambini che giocano, camminare sotto la pioggia, la sincerità, la passione, l’impegno, i sacrifici, la costanza, questo è quello che mi ha reso la donna che sono… FELICE!!!
Potrei dilungarmi per giorni a sottolineare il bello che mi circonda, l’elenco è infinito, basta spalancare gli occhi e guardare con il cuore per aprirsi al mondo, ogni piccolo dettaglio può dare gioia, è solo una questione di prospettiva, di punti di vista.
Sono sempre stata un’ottimista, entusiasta e curiosa, credo che questo mi abbia sempre aiutata ad affrontare le difficoltà e il dolore, tutto quello che ho incontrato sulla mia strada è stato utile, anche le lacrime in qualche modo, sono servite, mi hanno resa più forte, questa sono io, ho i miei difetti, ma con umiltà e voglia di apprendere si può sempre migliorare.

(una vera filosofia alla "Vivere a Piedi Nudi"! n.d.r.)

  • Cos’è “DolcettiVelenosi”?

DolcettiVelenosi materialmente sono “solo” dei bijoux, anelli, collane orecchini e bracciali, progettati, ideati, costruiti e creati tutti da me, uno per uno, come se fossero delle piccole creature. Ognuno di loro per me è importante, è strano pensare che in un piccolo oggetto, ci possano essere dietro notti insonni, esperimenti, prove, ricerche, ispirazione e tanta tanta tantissima soddisfazione.


  • “C’era una volta…” raccontami come nasce “DolcettiVelenosi”

Come hobby ho sempre disegnato, dipinto, scolpito, ho lavorato anche come restauratrice e decoratrice per 2 anni, purtroppo per una questione economica ho dovuto abbandonare questo mestiere, ma l’amore per  l’artigianato, l’handmade e l’arte in generale, è rimasto. Quindi negli anni ho girovagato parecchio per mercatini, alla ricerca di piccole opere d’arte e ne ho scovate tantissime, che conservo tra l’altro con tanta cura.
Così è nato il mio primo incontro con il fimo, ricordo ancora il giorno preciso, era il 7 ottobre 2012, era la festa del patrono di Fidenza, il paese dove vivo e curiosando tra le bancarelle sono rimasta folgorata, c’era una creativa che vendeva i suoi orecchini in fimo, dei boccettini in vetro con dentro dei mini mini pan di stelle, biscottini, fiori... io che ho la passione per gli oggetti in miniatura li avrei comprati tutti, me ne sono comprata 3 coppie, arrivata a casa, li ho guardati in adorazione per ore, avrei voluto costruirmi una casa con quelle piccolissime opere d’ arte…
Bene, dopo giorni di ricerche ed entusiasmi incontenibili il 28/10/2012 nasce il mi primo bijoux, da quel giorno non mi sono mai più fermata, sono stata travolta dalla passione sfrenata per questo materiale e quello che mi consente di creare.
Nel giro di pochissimo tempo ho iniziato a fare mercatini e in poco più di 2 anni  ho avuto delle soddisfazioni enormi, con grande sorpresa mi sono resa conto che i bijoux che creo non piacciono solo a me, ma ho trovato tante tantissime persone che apprezzano i miei lavori e capiscono l’impegno e passione che metto in ogni piccolo oggetto.
Sono rimasta anche molto stupita dalla gente, facendo mercatini ho avuto modo di incontrare e ritrovare persone meravigliose, alcune di queste persone sono anche diventate mie amiche, cosa volere di più?


  • Per le tue creazioni  usi fimo, resina carta e molto altro… quale materiale o tecnica tra quelle che usi ti affascina e ti conquista maggiormente?

Diciamo che alla base di tutto c’è sempre il fimo, mi permette di costruire davvero tutto quello che desidero, imprimo nella mia mente un progetto con una precisa immagine e con il fimo lo realizzo esattamente come lo avevo pensato, poi in base al progetto aggiungo resine, pigmenti, fotografie, fiori, materiali di recupero, insomma qualsiasi cosa in quel momento mi piace

  • Da cosa o come ti lasci ispirare?

L’ispirazione nasce da qualsiasi  cosa, da un paesaggio, un quadro, un libro,  un tessuto,  una fotografia, un ricordo,  un sogno, tutto tutto può essere trasformato in un progetto, come dicevo prima, basta cogliere la bellezza che si ha intorno a se, mi prendo la libertà di fare mio tutto quello che apprezzo, lo elaboro e voilà il gioco è fatto!

  • Cosa vuol dire per te creare?

È mio il modo di esprimere me stessa, le emozioni, le idee che a volte si affollano talmente tanto nella mia testa da non riuscire nemmeno a metterle in fila, è la mia valvola di sfogo, mi rilassa e mi riempie il cuore di gioia.
Quando creo è come se entrassi in un mondo parallelo, come in quelle favole dove aprendo un portoncino ci si ritrova in una foresta incantata, oltre quella porta io sono libera, libera di fantasticare, immaginare, sognare e dare vita ai miei pensieri nei bijoux.

  • Raccontami una storia o un aneddoto o un’emozione legata a qualcosa in particolare che hai creato

Tra i miei ultimi lavori ho fatto moltissimi bijoux su commissione, con fotografie personali delle mie clienti.
Creare un bijoux con il disegno di un figlio, o con le fotografie di una persona amata o con il cucciolo di famiglia è travolgente… mi sono ritrovata spesso ad ascoltare storie che mi hanno profondamente commossa, è un po’ come immortalare un momento magico, di puro amore, di persone che magari hai conosciuto da pochissimo, è come se ti affidassero la loro emozione e poter far parte per un attimo di quel sentimento, questo per me è un onore immenso, non nascondo che a lavoro finito qualche lacrima di felicità spesso mi è scappata.

  • Guardiamo nella sfera di cristallo: come sarà “DolcettiVelenosi” in futuro?

A questa domanda proprio non so rispondere, i miei progetti nascono da un giorno all’altro senza preavviso, so dire per certo che NON sarà uguale a ieri, l’evoluzione è insita in noi e così anche la mia creatività, se guardo i cambiamenti di questi 2 anni, so sicuramente che mi inventerò qualche cosa di nuovo, adesso per esempio sto sperimentando una tecnica molto geometrica e perfezionista come sono, ho righelli, squadre e compassi ovunque, ma arriverò ad ottenere il risultato che desidero, con determinazione e volontà, pian piano ce la farò.
Se invece penso più in grande… vorrei poter dire che un giorno DolcettiVelenosi non sarà più solo il mio hobby ma sarà la mia professione, al momento lavoro in una grande azienda di abbigliamento e sono molto fortunata perché faccio un lavoro che mi piace, ma che di creativo ha molto poco e mi impegna tantissimo, soddisfa la mia parte razionale ma la mia parte artistica di me vorrebbe poter vivere solo creando, è un progetto lontano e forse irrealizzabile al momento… ma "mai dire mai", in questi 2 anni sono cambiate talmente tanto le cose che non mi sento di escludere nulla, il sogno c’è e ci sarà!

  • Dove possiamo trovarti? 

PAGINA FACEBOOK: PotenzaRegan
MAIL: reghy@live.it 






Siete riusciti a percepire la dolcezza, l'entusiasmo e la passione di questa creativa? Lei è stata una grande scoperta per me, la adoro!



giovedì 18 dicembre 2014

Vieni avanti Creativo! #3 - Giovanna di GiòGiò tutto in pasta di mais

E' di nuovo il momento della rubrica "Vieni avanti Creativo!" (potete vedere le altre puntate qui).
Oggi aspetto una ragazza solare e dolcissima conosciuta questa estate vicino a casa, quando ho partecipato a Fornovo in Fiera. Si chiama Giovanna di "GioGiò, tutto in pasta di mais" (ex "GioGiò Art). Lei lavora la pasta di mais che ogni tanto realizzo anche io, per questo sono stata subito incuriosita ma diciamo pure che è molto meglio non fare paragoni. 
Guardando le creazioni di Giò si capisce perfettamente perché la pasta di mais è anche chiamata "porcellana fredda". Nelle sue mani, la pasta di mais si trasforma in vera e propria porcellana. Ha grandissima capacità figurativa per i personaggi 3D (spulciate nei suoi link e stupitevi di come riesce a riprodurre fedelmente gli sposi o dei suoi bellissimi trenini colmi di animaletti nei cake topper personalizzati che realizza) ma quello che mi ha colpita sono stati i bijoux, per la fantasia, l'accostamento di colori e lo stile, così naturale e spesso vagamente etnico... insomma, amore a prima vista!

Uh, ecco che bussano... apro e ve la presento!







  • Chi è Giò? 
Non mi piace parlare in terza persona.. quindi ti dirò chi sono.. sono una ragazza non più giovanissima :) , vivo nella provincia di Parma da 10 anni, con il cuore sempre rivolto alla mia città di origine, Salerno. Lavoro in un ente di Formazione e nei ritagli di tempo mi piace dedicarmi ai miei hobby, e soprattutto, a sporcarmi le mani... non sono una che guarda la TV tranquilla sul divano!


  • Cos’è “GiòGiò Art”? 
è il nome che ho voluto dare al blog. quando nel 2008 ho creato il blog non mi è venuto in mente nient’altro di originale... però un motivo c’è. Il tutto è legato ai nomignoli che mi dava mia nonna, giogiò, giogiola, giovedi... il primo è diventato il nome del blog, il secondo quello della mia mail. Mi è venuta in mente lei quando ho deciso il nome del Blog. anche se adesso, come noterete, ho trasformato il nome "Giogiò Art" in "Giogiò tutto in pasta di mais".


  • “C’era una volta…” raccontami come nasce “GiòGiò Art”
Come dicevo, il blog è nato nel 2008 ma prima c’è tutta una lunga storia... sono sempre stata un tipo che non poteva star ferma con le mani... i vestiti alle barbie li facevo io o costringevo mia mamma (sarta) a cucirmeli e se lei non poteva mi arrangiavo io, alcune volte con pessimi risultati... ho sempre pasticciato con le mani prima con la pasta di sale, poi con la pasta di mais che ho scoperto grazie ad una amica di mia zia. Ora c’è internet dove trovi di tutto, ma prima quando ho iniziato era tutto un’esperimento. Ho sempre tenuto dei diari, il mio primo blog è stato quello di Messenger (che ho irrimediabilmente perso!) ma volevo uno spazio interamente dedicato alle mie creazioni.. e così è nato il Blog! C’è chi mi chiede.. ma da quando fai queste statuine? Potrei dire, da sempre. Ho sempre pasticciato ed il Natale è stata sempre un’occasione per cimentarmi in decorazioni fai da te... da qui tutto quello che ho creato! Poi sono venuti i bijoux. Li ho fatti prima per me, poi per le amiche, e poi, ho cominciato a fare i mercatini. Quella dei Bijoux in pasta di mais credo sia veramente ancora una novità, in effetti la gente conosce la pasta di mais per le bamboline, i fiori... poi mi sono detta, perché fermarsi ai soprammobili?


  • Tu crei personaggi, animali, bijoux e tanto altro con la pasta di mais. C’è qualcuna di queste figure che ti regala più soddisfazione mentre crei? 
Sicuramente gli animaletti. Sono sempre divertenti, e dolci. ma ultimamente anche i Cake Topper o sopratorta per gli sposi.. alcune volte, a lavoro finito non riesco ancora a credere di essere riuscita a fare io quello che gli sposi mettono sulla torta!


  • Realizzi molte bellissime cose personalizzate e su commissione. Invece quando realizzi i tuoi bijoux in pasta di mais da cosa o come ti lasci ispirare? 
Mi ispira qualsiasi cosa... gli accostamenti di colore di una stoffa, oppure i colori che la natura ci
offre. Ancora più semplicemente, quando sono in ufficio sono al telefono e pasticcio su
un quaderno di appunti e molte volte esce qualcosa di interessante!


  • Cosa vuol dire per te creare? 
Rilassarmi e divertirmi allo stesso tempo


  • Raccontami una storia, un aneddoto o un’emozione che ti è rimasta particolarmente impressa legata ad una tua creazione. 
Non ce n’è una in particolare, le ricordo tutte con piacere e l’entusiasmo di creare... forse ricordo quelle che mi hanno fatto disperare di più, che di solito sono quelle che faccio per la seconda volta... le statuine o anche i bijoux che faccio per la prima volta sono sempre una scoperta e una sperimentazione che non hanno eguali.


  • Guardiamo nella sfera di cristallo: come vedi “GiòGiò Art” in futuro o cosa speri di poter vedere? 
Proprio non saprei, Giogiart è qualcosa che mi ha sempre accompagnato. Credo che la voglia di creare e sperimentare non si esaurisca mai, quindi per chi avrà tempo e pazienza di seguirmi mi troverà sempre sui miei canali.


  • Dove possiamo trovarti? 
Sul blog Giogiò Art, oppure sulla pagina facebook GiogioArt, oppure il canale youtube giogiart





Cosa ne dite, questo si che si chiama lavorare la pasta di mais, altro che le mie stupidate (che, per farvi due risate, trovate qui)
Insomma, brava Giò!
E adesso sto già fremendo per presentarvi il prossimo Creativo!

martedì 18 novembre 2014

Vieni avanti Creativo! #2 - Lisa di Lab75

E' arrivata la seconda protagonista della rubrica "Vieni avanti Creativo!" (puoi vedere le altre puntate qui).
L'ho conosciuta all'edizione primaverile del Festival dell'Handmade di Verona. Già mentre preparavo il mio allestimento, con la coda dell'occhio facevo i raggi X agli oggetti che disponeva nel suo spazio e appena ho avuto l'occasione mi sono catapultata a presentarmi! Sono rimasta talmente colpita ed incuriosita da quello che fa che sono diventata una sorta di sua stalker e siamo rimaste in contatto... anche perché è simpaticissima!
Lei è Lisa di "Lab75", fa riciclo creativo, recupero e restyling di oggetti e mobili... esattamente le mie passioni! Recupera materiali come legno da bancali, cinture di sicurezza, fanali di auto, mobili, sedie e poltroncine dismesse... con gusto e precisione porta tutto a nuova vita, a volte assemblando in modo originale diversi pezzi, a volte ridipingendo e rivestendo. Ma spesso anche i rivestimenti sono di recupero, ho ancora negli occhi una poltroncina rivestita da uno stilosissimo patchwork di vecchi jeans!

Eccola qua, sta arrivando... bussa alla porta, un attimo e le apro... ciao Lisa! Entra pure.








Chi  è Lisa?
"Io sono Annalisa, per gli amici Lisa. Sono una persona sempre molto indecisa, tanto caotica, in eterno ritardo ma con tanta voglia di fare.

“C’era una volta"... cos'è "Lab75 e raccontami come nasce!
Da tempo mi piace tutto ciò che riguarda l'arredo e la decorazione, e da quando ho una casa tutta mia qualcosa ho sempre fatto. Poi però il voler "creare" è diventata sempre più un'esigenza. Da qui nasce il mio piccolo progetto. 

Il Lab75 è per me un rifugio, un modo per poter esprimere la mai creatività, una "valvola di sfogo". Ho voluto chiamarlo così perché, per definizione, un laboratorio è un "luogo" dove si sperimenta, si studia e si arriva ad ottenere un risultato: Ed è proprio così che nascono le mie creazioni, provando  e studiando il modo migliore per realizzarle. Non mi ritengo certo un'esperta o una professionista ma mi impegno molto per cercare di fare le cose in modo preciso.
Poi incoraggiata dal mio compagno e da alcuni amici, ho iniziato ad esporre in qualche mercatino dell'handmade e devo dire che ho avuto delle belle soddisfazioni: il pubblico ha apprezzato e capito il mio lavoro e nel frattempo ho avuto modo di conoscere tanti bravi creativi, dei veri artisti, persone gentili ed amichevoli che hanno sempre una buona parola.

Cosa vuol dire per te creare?
C'è molta soddisfazione nel creare qualcosa con le proprie mani e dar vita ad un oggetto: lavorando con materiali di recupero non sempre quello che mi sono immaginata nella testa riesce a prendere forma, ma quando raggiungo il mio obiettivo ne sono davvero orgogliosa. 

Nel tuo Lab nascono tanti oggetti, ne hai uno in particolare a cui sei rimasta affezionata?
Sicuramente l'oggetto a cui sono più affezionata sono i miei sgabelli: ho utilizzato solo materiale che altrimenti sarebbe stato eliminato e di certo le cinture di sicurezza non sono pensate per arredare...Poi naturalmente ci sono le sedie/poltroncine vintage che con l'abbinamento giusto di tessuti (adoro lavorare con i tessuti!!), riprendono vita in maniera originale.

Da cosa o come ti lasci ispirare?
Traggo ispirazione da tutto ciò che mi circonda, un pezzo di legno, un vecchio mobile malridotto, stoffe e colori...l'importante è osservare, sempre, e cercare di guardare oltre il singolo oggetto, poi le cose vengono da se, a volte la sera faccio fatica a prendere sonno per il continuo frullare di idee nella mia testa.

Guardiamo nella sfera di cristallo: come sarà “Lab75”?
Per il futuro? sono banale se dico che mi piacerebbe trasformare questa passione in un lavoro vero? Per ora mi basterebbe farmi conoscere un po', che le mie produzioni fossero apprezzate e magari ricevere qualche richiesta, anche on line, cosa che sto cercando di incrementare.

Dove possiamo trovarti? 
Mi potete trovare su FB alla pagina Lab75su Instagram al profilo @lab75lisa, via mail: lab75.lisa@gmail.com"






Eccola qua, questa ragazza pazzerella e creativa che recupera e crea in modo davvero stiloso e simpatico! Se vi è piaciuta la sua intervista potete cominciare a seguire le sue peripezie e rimanere in contatto con lei attraverso la sua pagina Facebook ed il profilo Instagram.

Chi sarà il prossimo protagonista? Uh sentite, bussano alla porta... "toc toc", "Vieni avanti Creativo!"

martedì 21 ottobre 2014

Vieni avanti Creativo #1: Stefania e Paola di Cartabianca!

Eccole qua, le prime protagoniste della nuova rubrica "Vieni avanti Creativo" di cui vi avevo parlato qui.
Loro sono Stefania e Paola di Cartabianca. Le ho conosciute al Festival dell'Handmade di Verona questa primavera e per le loro creazioni è stato amore a prima vista.
Creano principalmente utilizzando carta di quotidiani e in tal modo coniugano il mio amore per il riciclo con quello per la parola ed il messaggio. Infatti le parole dei quotidiani diventano parte integrante della creazione e questo, oltre all'originalità e alla bellezza di quello che fanno, è andato dritto al mio cuore. Oltretutto sono due ragazze simpaticissime e alla mano, con occhi trasparenti e larghi sorrisi...
Insomma, ve le presento e lascio a loro la parola!











        Chi sono Stefania e Paola?
Sicuramente siamo due creative; del genere uno ne penso tre ne faccio. Siamo profondamente simili anche se continuiamo a ripeterci che siamo molto diverse.
Una è precisa, l'altra pignola. Una è chiaccherona, l'altra "diversamente zitta". Una ride, l'altra piange. Una sogna a occhi aperti, l'altra cade dalle nuvole. Una conosce la texture di ogni testata giornalistica, l'altra la grammatura dei fogli di ogni quotidiano. Una esagera, l'altra da la giusta misura. 


        Cos’è “Cartabianca”?
Nella sua ambivalenza semantica, Cartabianca, racchiude la nostra filosofia. La carta è il nostro strumento di lavoro e Bianca è l'assenza di margini e di limiti nel suo utilizzo.
E poi perchè "Ti lascio cartabianca" è la frase che sentiamo più spesso quando ci chiedono le nostre creazioni. E questo è il più gradito segno di fiducia.

        “C’era una volta…” raccontatemi come nasce “Cartabianca”
Cartabianca è il caso. Per caso ci siamo incontrate per strada, per caso ci siamo trovate a condividere esperienze comuni, e per caso ci siamo piaciute, raccontate, affidate. Ma per volontà ci siamo scelte e ci siamo imbarcate nell'avventura di costituirci Associazione Culturale. Un viaggio intenso. La scelta è quella di uscire dalle nostre case e  raggiungere tutte le persone che utilizzano le mani per dar forma alle proprie idee.

        Voi usate principalmente carta e in particolare quotidiani dove la parola è protagonista: qual è il fascino di questo materiale che vi ha conquistate?
Utilizziamo tutte le carte, in particolare siamo rimaste affascinate dalle pagine dei quotidiani dopo varie sperimentazioni e ricerche. In particolare la scelta ricade sull'unicità del risultato. Le parole che strappiamo dagli articoli rendono le nostre creazioni uniche soprattutto per il significato che assumono. Indossiamo gioielli che parlano di noi. E poi l'idea di creare oggetti ecosostenibili trasformando semplici fogli di giornali ci entusiasma.


        Da cosa o come vi lasciate ispirare?
Stiamo frequentando un corso in cui ci insegnano a lasciarci guidare dalla carta, affidarci alla carta, come se questa fosse fonte di ispirazione. E questo ci ha permesso di capire che quello che ci porta a intestardirci su questa strada sono le piccole e intense emozioni che viviamo mentre lavoriamo. Il suono della carta che si piega o della matita che scorre sul foglio, l'intreccio sempre nuovo che si crea con le cannucce di carta, o la scelta di un gioiello per il messaggio che comunica nella sua bellezza creativa. 

        Cosa vuol dire per voi creare?
Non sappiamo darti una risposta dettagliata, ci compaiono davanti agli occhi tante immagini distinte. Proviamo a raccontartele.
Dare forma alle proprie idee. Sporcarsi le mani. Cercare il dettaglio. Esprimere il proprio carattere. Ricominciare da capo. Ammirare il risultato. Sperimentare nuove tendenze.

        Raccontatemi una storia o un aneddoto o un’emozione legata a qualcosa in particolare che avete creato
Al termine del Festival dell'handmade  a Verona, dove ti abbiamo conosciuta, ci siamo scattate una foto con mazzo di rose di giornale... e l'abbiamo ironicamente postata. sui nostri profili facebook, scrivendo: "se son rose fioriranno.." e da quel momento ci siamo dedicate a coltivare il nostro giardino fiorito!!!


        Guardiamo nella sfera di cristallo: come sarà “Cartabianca” da adulta?
Non è nella filosofia cartabianca prevedere un punto di arrivo. Cartabianca è "senza margini, senza limiti", e quindi un divenire continuo seguendo un po' il vento delle nostre passioni. E' proprio l'infinità del nostro progetto che ci permette di cambiare rotta come e quando vogliamo. Ogni punto di arrivo è un nuovo punto di partenza.
E poi, Cartabianca, è una nuova creatura, una neonata, un cucciolo con tanta voglia di giocare e divertirsi.


        Dove possiamo trovarvi?
Stiamo lavorando per aprire la nostra sede che sarà a Busto Arsizio. Sarà uno spazio aperto per le persone a cui interessa  avvicinarsi alle arti cartarie e anche a tutti i creativi che avranno voglia di partecipare all'avventura Cartabianca.
Tutti gli aggiornamenti potete trovarli sulla pagina Facebook Cartabianca Handmade o sul sito www.cartabianca.va.it .
E naturalmente ci trovate nei nostri contatti mail per qualsiasi informazione, richiesta o scambio di opinioni.
paola.cartabianca@gmail.com  
stefi.cartabianca@gmail.com






Vi siete innamorati anche voi di queste due creative così in gamba? Le loro creazioni sono proprio in linea con il mio modo di pensare e vedere le cose, c'è sintonia!

Chi sarà il prossimo protagonista? Uh sentite, bussano alla porta... "toc toc", "Vieni avanti Creativo!"