Riesco raramente a partecipare a "Il senso dei miei viaggi" di Monica di "
Viaggi e baci" (vedi
qui e
qui) ma quando ho letto che il nuovo argomento era
"Le disavventure dei miei viaggi" mi ci sono buttata a capofitto.
Chi ci conosce di persona sa che io e mio marito siamo due personaggi al limite della comicità in molte situazioni. Devo dire che, nei pochi ma intensi viaggi fatti, ci sono capitate parecchie piccole disavventure ma le viviamo sempre cercando di riderci sopra e diventano poi divertenti aneddoti da raccontare.
Dovevo scegliere 3 foto e 3 racconti e non è stato facile, credetemi...
1997 Argentina.
Prendiamo un piccolo aereo da Rosario a Buenos Aires dove ci aspettava la coincidenza per Iguazù in Brasile. Quando raggiungiamo l'aeroporto di Buenos Aires, imperversa un forte temporale e l'aereo comincia a girare in tondo non riuscendo ad atterrare. Finalmente atterriamo ma le partenze sono bloccate e quindi stazioniamo ben 8 ore in aeroporto. Il nostro volo accumula tanto ritardo che l'orario va a sovrapporsi con il volo successivo per la stessa destinazione.
Quando le condizioni meteo migliorano, una voce molto cordiale annuncia che uno dei due voli è stato cancellato, rimane attivo il nostro ma tutte le prenotazioni sono annullate. Di conseguenza... chi riesce a salire sull'aereo bene, chi non riesce si arrangia (l'annuncio diceva proprio così)!
Premetto che io sono sempre stata una persona rispettosissima ma mio marito ricorda ancora allibito e divertito di come mi ha visto catapultarmi fuori dalla navetta, salire sgomitando alla cieca sulle scalette ed entrare per seconda sull'aereo. Mi sono anche seduta al posto prenotato, ecco!
Non abbiamo immortalato la mia performance ma nella foto ci sono io il giorno successivo alle cascate di Iguazù.
2003 Australia.
Partiamo con la nostra auto non fuoristrada a noleggio da Uluru (Ayers Rock) alla volta di Kings Canyon, nel cuore dell'outback australiano, il deserto rosso. Dietro di noi i nostri amici che guidavano un fuoristrada anche questo a noleggio. Essendo tutti noi appassionati di fotografia, ci eravamo accordati di farci segno se per strada volevamo fermarci a fare qualche scatto e così è stato. Solo che mio marito accosta fermandosi un po' troppo fuori strada e le ruote affondano nella finissima terra rossa del deserto senza possibilità di riscatto!
Scendiamo, scaviamo tutti con le mani inginocchiati a terra, spingiamo, diamo gas ma niente, le ruote invece di riemergere affondano sempre di più.
A metà tra le imprecazioni e la disperazione, si ferma un tizio con un camioncino e un cappello da vero Aussie, che senza proferire parola apre il retro del camioncino dall'insegna "Flick" (lo ricorderemo a vita) ed estrae un cavo da traino nuovo di zecca... che l'avesse comprato apposta per noi?
In un batter d'occhio eravamo di nuovo in strada! Naturalmente noi ci siamo prostrati ai sui piedi e lui ci ha fatto un sorriso ironico, il nostro amico Flick deve conoscere bene i forestieri come noi. Come era arrivato se ne è andato (nella foto lo vedete davanti a noi quando siamo ripartiti).
2005 Italia, Sardegna.
Questa è stata in assoluto la vacanza con più disavventure del nostro repertorio, una gara dura. Siamo come sempre in campeggio con la nostra tenda e la mia macchina di allora. Siamo solo al secondo giorno di vacanza quando vedo mio marito che rientra dalla doccia del campeggio con un occhio aperto ed uno chiuso... che è successo? Qualcosa è entrato nell'occhio! Dobbiamo andare in ospedale perché è domenica e sembra che non ci sia una sola farmacia aperta. Arrivo in città, ovviamente guido io, ma dopo mezz'ora appare chiaro che sto girando in tondo a ripetizione... ma come sono messe le indicazioni per l'ospedale?
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene e per fortuna che siamo corsi in ospedale: una scheggia di ruggine, probabilmente staccatasi dalle tubazioni della doccia, era entrata nell'occhio dell'idraulico inserendosi per bene sotto alla palpebra!
P.S. Per dovere di cronaca devo precisare che durante la stessa vacanza ci è esplosa la marmitta, si è scaricata la batteria della macchina (ben 2 volte), si è rotto il materasso gonfiabile, il marito è caduto da uno scoglio... però la Sardegna ci ha ben ripagato con le sue meraviglie!