sabato 30 aprile 2016

Cosa penso del #fashionrevolution

Cos'è il #fashionrevolution?

Cercherò di spiegarvi cosa ho capito e cosa ne penso (per sapere bene di cosa si tratta, ci sono i link di approfondimento in fondo a questo post)

Fashionrevolution è un movimento, una presa di coscienza, che vuole far raggiungere ai consumatori un maggiore grado di consapevolezza su dove, come, da chi e a che prezzo sono stati fatti i vestiti che comprano.

Ormai siamo abituati a vedere una tracciabilità delle origini e degli ingredienti dei prodotti alimentari, invece poco o nulla si sa delle origini e degli "ingredienti" dei nostri vestiti.
Ve ne parlo adesso perché la scorsa settimana è stata la Fashion Revolution Week, culminata nel giorno di chiusura 24 aprile, il fashionrevolutionday, giorno in cui si ricordano i morti sotto al crollo di una palazzina in Bangladesh dove le persone lavoravano in condizioni non etiche alla produzione di vestiti per il mercato occidentale.

L'ottica dell'abbigliamento che rispetti persone, ambiente, creatività e profitto in egual misura è davvero raggiungibile?

Io sono venuta a conoscenza di questo movimento grazie a Gaia Segattini, la mitica "Vendetta Uncinetta" che seguo su tutti i canali social, anche sulla new entry Snapchat (ehi, ci sono anche io su Snapchat, sono @living_barefoot). Lei si sta occupando tantissimo di questa questione e di abbigliamento etico e sostenibile, partecipando a convegni e condividendo per noi le notizie e le scoperte sulle catene di produzione di abbigliamento. Grazie Gaia!

Sotto al microscopio ci sono tutte le industrie di produzione dell'abbigliamento ma soprattutto le catene di "fast fashion", cioè quelle catene di negozi in cui un capo costa pochissimo e che ci invogliano a comprare compulsivamente perché "tanto costa poco", per poi magari indossare una sola volta o addirittura mai.
Troppo spesso, per far costare poco un capo di abbigliamento, i produttori delegano la produzione a chi la delega a sua volta e a sua volta ancora, finendo poi per far produrre a manodopera bassissima, in condizioni di sfruttamento socialmente ed eticamente non accettabili
Ci siamo mai chiesti come fa a costare così poco quel capo? Chi lo produce davvero? In che condizioni lavora... Con che materiali? I tessuti sono a contatto con la nostra pelle, e se fossero tossici? Ne vale davvero la pena, per noi e per le persone che sono sfruttate per i nostri sfizi?

Ad esempio io si, compro anche da catene di fast fashion. Il mio budget è spesso limitato, ma in pratica, quello che significa #fashionrevolution non è "compriamo solo cose costose" ma è compriamo in modo più consapevole e se vogliamo toglierci lo sfizio, che sia pensato e usato.
Se non lo usiamo vendiamolo, regaliamolo, scambiamolo o ricicliamolo ma non lasciamolo nell'armadio a prendere polvere. Diamo il valore a ciò che compriamo, sfruttiamolo il più possibile. 
Magari invece di comprare 10 maglie economiche, compriamone 3 e con il resto dei soldi compriamo una maglia da un'artigiana oppure vintage che faremo durare nel tempo.

Ecco, senza saperlo, questo di far durare i vestiti lo faccio da una vita. Beh, ci credete se vi dico che questo maglione della Benetton ha più di 10 anni e lo indosso ancora? (nella foto l'ho messo apposta al contrario per far vedere l'etichetta).
Potete credermi, dal momento che ho chiamato questo mio angolo "vivereapiedinudi", dove non si butta niente e dove "lo scarto diventa prezioso". Questo è anche il motivo per cui ho voluto dedicare un post sul blog all'argomento.



Ormai esistono molti marchi di moda etica e sostenibile ma a prezzi accessibili, anche in Italia, e negozi di upcycling dei tessuti: per approfondire questo argomento, vi consiglio di leggere l'interessantissima intervista di Gaia Segattini a Marina Spadafora, coordinatrice del fashion revolution day in italia e direttrice creativa di Auteurs Du Monde, la linea di moda etica di Altromercato.

Hei Benetton, tu sai davvero chi ha fatto i miei vestiti? #whomademyclothes?







Insomma, questa del #fashionrevolution è davvero una grande occasione per fermarci a riflettere sul peso che il nostro stile di vita ha sul pianeta e sulle persone nel mondo.
La parola chiave secondo me è CONSAPEVOLEZZA, imbocchiamo la strada della presa di coscienza, con un occhio al portafoglio e uno al pianeta e alle persone. Non è necessario cambiare tutto subito, facciamolo un passo alla volta, io dico che si può!


Link utili: Fashionrevolution il sito
Fashionrevolution il sito in italiano e la pagina facebook italiana
Il sito di Gaia Segattini, "Vendetta Uncinetta"
L'articolo di Lucy Siegle su The Guardian a tema greenwashing
Gaia Segattini e la traduzione dell'articolo di Lucy Siegle su Guardian

mercoledì 27 aprile 2016

Che mese, che barba! - Aprile 2016 Barba fragoluta

All'inizio di questa rubrica (puoi vedere le altre puntate qui) mi ero fatta una sorta di scaletta con le idee per le barbe di ogni mese e per aprile avevo scritto "uova di Pasqua"... ma il 2016 mi ha fregata mettendo la Pasqua a marzo!
Così per Aprile non sapevo cosa fare. "Cosa c'è in questo mese?", continuavo a ripetermi... trovato! Le fragole! A pensarci, un po' di panna ci sarebbe stata bene ;)





giovedì 21 aprile 2016

My vintage caravan restyling #2 - La Dolly cambia vestito dentro

Da molto rimuginavo sul fatto che è passato troppo tempo da quando vi avevo mostrato il restyling dell'esterno della nostra roulotte vintage, la Dolly (qui).
Con gli interni andiamo molto a rilento, per gli impegni e perché nel frattempo la stiamo usando! Una cosa però è certa: dopo averla portata a casa e dopo aver fatto qualche foto di rito del "before", la prima cosa che ho fatto è stata togliere tutti i tessili vecchi, polverosi e inquietanti e sostituirli con tessuti freschi e divertenti. Cambiare i tessili le ha già fatto cambiare faccia!

Premessa: Dolly ha la bellezza di 40 anni ma gli interni sono davvero belli rispetto alle roulotte della sua stessa età. Molte roulotte vintage danno un senso di oppressione quando si entra ma non questa, lo spazio ci sembra ben concepito e il legno è rivestito di un bel colore chiaro.
Quindi da subito abbiamo deciso di fare un restyling semi-conservativo per migliorare aspetto e funzionalità ma senza stravolgere la sua personalità.

Per ora ci siamo limitati a cambiare i tessili, tingere i rivestimenti dei divanetti che da un brutto arancio scuro/mattone/orrido sono adesso rossi e ravvivare il bagno con i washi tapes e una strana tenda...
Il bagno è un punto particolare... leggete sotto!



Prima di tutto, date uno sguardo all'atmosfera del "prima"... riuscite a sentire l'odore di polvere?




Appena entrati, c'è la DINETTE che noi lasciamo sempre così ma è concepita per trasformarsi in due posticini letto a castello. Qui rosso imperat, accostato a motivi grafici black&white, (le stoffe sono tutte IKEA).






Il BAGNO:
dopo esserci scambiati qualche sguardo io e l'idraulico, abbiamo deciso di tenere questo improbabile rivestimento del bagno, almeno per adesso! Per ora rimarrà sicuramente così ma dal mio punto di vista questo rivestimento andava sdrammatizzato...

Per farlo, ho scelto di usare come tendina uno strofinaccio da cucina con un grosso insetto, una vecchia collezione IKEA in edizione limitata di-cui-accidenti-non-ricordo-il-nome, che ha anche un motivo grafico nero.
Mi sembrava carino riprendere la grafica black&white in qualche modo e allora ho applicato diverse strisce di washi tapes sul bordo della mensola e sullo specchio, in tono con i colori del rivestimento.
Io dico che questo contrasto può sembrare assurdo ma funziona. Quando entro, sorrido, quindi funziona sicuramente!

La scarpiera è stata tolta e adesso il bagno accoglie un WC chimico, comodissimo.









La ZONA NOTTE, invece, ci fa sognare i viaggi che potremmo fare. La stoffa che ho usato è a tema "Viaggio in Sudamerica", con colori tra rosso, azzurro e senape. L'ho trovata alla fiera di Abilmente (Vicenza) e lo so che è un po' "carica"... ma a noi piace! In più il tema viaggio si troverà anche in un altro angolo, ancora da fare. Quindi la lasceremo. Le antine scure diventeranno bianche, come anche il soffitto. Il copriletto, che io adoro, è vintage, della mia nonna!








La ZONA COTTURA è ancora tutta da fare. Il mini frigo non è ovviamente più quello originale e i fuochi erano obsoleti, l'idraulico ha rimesso in funzione tutto, incluso il rubinetto. Qui ci sarà da lavorare e creare una copertura, per ora c'è una tendina fai-da-te, ancora una volta fatta con strofinacci da cucina (ma perché gli strofinacci sono più belli delle stoffe?)
Tutte le parti scure diventeranno bianche



Però in un mercatino vintage di Parma ho scovato questa pentola... non è bellissima?





Visto come solo cambiare i tessili e usare un po' di ironia e washi tapes ha cambiato faccia alla nostra roulotte? Per me, vale sempre la regola che "basta poco" per dare un po' di personalità e reinventare il look di uno spazio.


Adesso viene il bello perché arriva il momento di fare i lavori più grossi

C'è ancora tanto da fare!:
- togliere il rivestimento di carta del soffitto che si sta staccando e ridipingerlo di bianco.
- ridipingere o rivestire le ante scure. Tutto il resto rimarrà del colore originale.
- modificare l'altezza o la larghezza di alcune mensole per poter sfruttare al meglio lo spazio
- sostituire il pavimento, installando un sistema di riscaldamento adatto ai caravan e ricoprendo con un pavimento retrò style

Come la voglio? Retrò+travel style!

L'importante è che rimanga pratica e leggera, perché non è nel nostro cortile per bellezza, è la nostra casetta mobile! Io amo la mia Dolly e a voi piace?

Seguite le evoluzioni ;)


C'è anche la storia su Steller!

venerdì 15 aprile 2016

Parma 360 - Festival della Creatività Contemporanea

Ormai sapete che come blogger non brillo certo per essere sempre sul pezzo... metto le mani avanti perché oggi 15 aprile sono qui a raccontarvi del Parma 360 Festival, che è iniziato il 2 aprile (!) e si terrà fino al 15 maggio.

Sono piacevolmente sorpresa e orgogliosa della mia città che, forte della sua storia e cultura artistica, celebra la creatività emergente e contemporanea italiana abbracciandola a 360°!




Cos'è Parma 360?
Un festival (organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events, Art Company, Made in Art, Kontainer con la coorgnizzazione del Comune di Parma) che terminerà il 15 maggio e che prevede mostre, conferenze e workshop, una serie di appuntamenti con lo scopo di riattivare tutto l'aspetto creativo ed espositivo della città.
Si tratterà di fotografia, installazioni, architettura, design, illustrazione, street art, videoinstallazioni, realtà aumentata, food design e musica... per tutti i gusti!

La guida e programma completi sono disponibili qui

La mappa è disponibile qui


Insomma secondo me è un'occasione bella che vale la pena sostenere. Spero di riuscire a partecipare a qualche evento e visitare qualche mostra. Un'altra cosa carina è il "circuito OFF", dove gli spazi creativi di Parma come gallerie, studi professionali, coworking, enolibrerie, negozi ospiteranno opere e installazioni di artisti che avranno le vetrine a disposizione come "mostra".

Se girate per Parma e incontrate della creatività, non spaventatevi... è Parma 360!



Nota: questo post non è sponsorizzato ma frutto della mia voglia di condividere con voi un evento creativo che ritengo interessante.


martedì 12 aprile 2016

Un angolo scandi style tra DIY e toni pastello

Sapete che io scherzo sempre sul mio finto odio per i colori pastello (il rosa in particolare, vi ricordate l'adorabile sfida con Tulimami, qui?) che, appunto, è finto. Infatti, anche io in casa ho zone pastellose perché a me i colori piacciono tutti!

Se c'è qualcuno che sa mixare e bilanciare perfettamente i colori pastello, sicuramente è uno scandinavo! Lo stile nordico è sorprendentemente eclettico e può tingersi davvero di molte sfumature di design, industriale, etnico, boho, handmade...

E' difficile inquadrare lo stile scandinavo, quasi impossibile dargli delle regole. Però se avete voglia di arredare un ambiente o creare un angolo in casa che abbia atmosfera scandinava e non sapete da dove iniziare, potete trovare buoni consigli sul sito di Dalani, cliccando qui, mi sembrano un buon punto di partenza.

Proprio leggendo i consigli di Dalani ho visto questa foto in cui la geometria del muro si unisce alle linee morbide (e l'aspetto vintage, che adoro) del legno e mi ha fatto venire voglia di mettere mano ad una mensola che mi stava annoiando da un po', guarda caso proprio su una parete azzurra.


Photo: Living4Media

Ispirandomi alla foto ho pensato di ridare vita alla mensola con un semplicissimo DIY che crea un gioco geometrico e ottico tra cornice e washi tapes (comodissimi e facili da riposizionare o togliere quando mi stanco), ammorbidendo poi il tutto con legno naturale dalla linea stondata.

Come fare:

1) procurarsi una cornice vuota, forbici, washi tape a disegno geometrico black&white, gommina adesiva (tipo Patafix)
2) applicare la gommina adesiva sul retro della cornice, ai 4 angoli
3) posizionare la cornice sulla parete e premere bene, facendo aderire la gommina adesiva
4) partendo circa dalla metà del lato lungo della cornice, applicare il washi tape sul muro, passando sopra allo spessore della cornice in modo da sovrapporlo
5) il trucco sta nello spingere il washi tape bene fin sotto alla cornice, in modo che l'effetto visivo sia proprio una sovrapposizione
6) completare un rettangolo con il washi tape, tagliandolo a filo quando necessario.






Ecco qua: geometria, colori pastello e legno naturale dalle linee morbide... lo trovate abbastanza scandi? Non potevo far mancare dei fiori freschi... casualmente dei tulipani!

In effetti basta davvero pochissimo per dare nuova vita o un aspetto completamente diverso ad un angolo di casa, che sia una mensola, un mobile o una parete.

A proposito di Dalani, qui trovate le offerte sempre aggiornate e magari anche qualcosa per un angolo in perfetto stile scandi!

mercoledì 6 aprile 2016

Le #missoftheworld

Lunedì sono tornata virtualmente sui banchi di scuola, ho iniziato il corso di II livello della Colibrì Academy, per far volare la mia attività handmade.
Questo mi ha fatto riflettere su un aspetto di cui mi ero già resa conto e che volevo già mettere a posto da un po': blog e attività handmade sono ancora molto separati. Ok, prendo atto, sbagliando si impara e allora adesso vi voglio presentare le mie #missoftheworld!




Sono bjoux che taglio a mano nel legno e sono nate quasi per caso, la prima l'avevo fatta per me e non credevo che potesse "funzionare". Poi sono stata a Bologna a "Il mondo Creativo" (lo raccontavo qui) e sono state proprio due delle mie maestre della Colibrì Academy (ma anche grandi amiche), Anna "Tulimami" e Rita "Faccio e Disfo", a incoraggiarmi a produrle... ho pensato "se lo dicono loro mi posso fidare!"

Le #missoftheworld nascono per celebrare la bellezza, la diversità e l'unicità delle donne di tutti i popoli del mondo.
Siamo tutte diverse e uniche, ognuna con i suoi colori e umori, un giorno ci sentiamo spensierate e colorate e il giorno dopo più riflessive e delicate, a voi non capita mai? A me sempre!




Per questo, ogni Miss ha due lati decorati, due facce che possono essere diversissime tra loro e può essere indossata da un lato o dall'altro a seconda dell'outfit o del nostro umore (basta spostare le perline in alto). Praticamente è come avere due ciondoli in uno!

E poi quanto sono belle le donne nel mondo con le loro diversità di cultura e tratti somatici? Io adoro questa eterogeneità dei popoli, infatti le Miss possono essere fatte in diversi stili: moderno, romantico, classico, etnico, orientale, pop, grafico, geometrico...
Per decorarle, dopo aver tagliato e levigato con cura il legno, uso dei ritagli di carta da riviste e cataloghi che colleziono nel tempo e proprio per questo sono pezzi davvero unici, perché una volta usato quel ritaglio non ne ho più un altro uguale! Oppure, uso delle splendide carte washi che arrivano direttamente dal Giappone attraverso l'Inghilterra. Si chiamano carte "chiyogami" e sono fabbricate a mano a partire da fibre di gelso... io le adoro!
Per decorare le Miss uso anche perline di vetro o pietre dure o di legno dipinto da me e, quando posso, perle provenienti da collane vintage che scovo nei mercatini e che seleziono con attenzione.





Insomma, ogni pezzo è unico, prodotto a mano dall'inizio alla fine e con estrema attenzione al materiale usato. Alcuni pezzi li realizzo io secondo il mio gusto ma una Miss può anche rispecchiare quello che siete voi. In questo caso, voi mi dite che stile vi piace e che colori amate e io vi guiderò nella scelta delle carte e nella realizzazione della Miss. Così, quando la indosserete, la sentirete davvero vostra, sarà unica esattamente come siete voi!
Proprio poco tempo fa, la dolcissima Francesca "Damigella Chicca" ha dedicato alle Miss uno splendido post, potete leggerlo qui!

Per ora, le #missoftheworl e le informazioni su come averle sono disponibili scrivendomi a
vivereapiedinudi@gmail.com oppure con un messaggio sulla pagina facebook o il profilo Instagram.

Io posso dire solo che mi innamoro di ogni Miss che faccio e la cosa più bella per me è leggere le vostre parole di entusiasmo quando la ricevete... grazie!