venerdì 22 giugno 2012

Era una casa molto carina senza soffitto senza cucina...



La Casa







"La Casa", cantata dalla bella voce di Sergio Endrigo, è una delle canzoni più radicate nella mia infanzia. Mia mamma me la cantava sempre e avevo una musicassetta che ascoltavo a ripetizione.

Circa un mesetto fa, per preparare questo post dell'iniziativa "Di Blog in blog", stavo cercando delle foto e mi sono imbattuta in queste....



Sono le foto dei primi lavori allo scavo per la costruzione della nostra casa. Sono le gabbie per la gettata delle fondamenta... Nel vederle mi sono emozionata, come quando, dopo anni, si ritrovano delle foto importanti che quasi non ricordavi di avere.

Le fondamenta della nostra casa. Nel nostro nido. Di questa gioia e dolore immensi. Per lei ci siamo sacrificati e ci stiamo sacrificando. Perchè lei è il nostro sogno, perchè lei custodisce il bene più prezioso che abbiamo, la nostra famiglia.

Vedendo queste foto, e ricordando quando camminavamo lì in mezzo cercando di immaginare le stanze, mi è venuto da cantare di nuovo...

La Casa

"Era una casa molto carina
senza soffitto, senza cucina;

non si poteva entrarci dentro

perché non c'era il pavimento.
Non si poteva andare a letto
in quella casa non c'era il tetto;
non si poteva far la pipì
perché non c'era vasino lì.
Ma era bella, bella davvero
in Via dei Matti numero zero;
ma era bella, bella davvero
in Via dei Matti numero zero."

Vinicius de Moraes - Sergio Bardotti - Sergio Endrigo


Ed era bella davvero... era un sogno! Ed era proprio in via dei Matti, numero Zero!


Negli stessi giorni in cui giravano per casa queste foto e le guardavamo quasi increduli, l'Emilia Romagna, la nostra terra, è stata travolta dal terremoto, inatteso, improvviso, tragico.
Per molti ha segnato la perdita della vita.. per tanti la perdita della casa.

Guardare le foto delle nostre fondamenta è diventato quasi strano.
Abbiamo discusso delle leggi, degli obblighi, della perizia geologica fatta fare prima di costruire e anche delle nostra fondamenta. 
Contro ogni rifiuto psicologico, abbiamo parlato di come sarebbe potuta crollare e di sotto quale muro portante conveniva tentare di proteggersi... mentre i nostri conterranei passavano e passano ancora le notti nelle tende piantate nei campi e giardini e scappano col cuore in gola ad ogni dondolio, ad ogni camion che passa.

Poi, pochi giorni dopo, è uscito il numero di giugno della rivista Casafacile (questa la sua pagina facebook). Ancora una volta, il direttore Giusi Silighini, mi ha sorpresa ed emozionata con il suo editoriale, come quando lo raccontavo qui e qui
Un editoriale "in bianco", da riempire con i nostri sogni, le nostre speranze e la nostra rabbia. E' stato naturale per me riempirlo con "La Casa".


Perchè quelle foto rappresentano un sogno che stava per avverarsi. Perchè abbiamo la speranza di riuscire a finirla prima o poi, ma sul serio. Perchè a volte la rabbia e lo sconforto hanno il sopravvento.. ma poi passa. Tutto passa perchè lei è ancora qui per noi e noi siamo qui per lei.

Noi abitiamo ancora in via dei Matti, numero Zero. 
Siete i benvenuti!
^___^



19 commenti:

  1. perdere la nostra casa deve essere terribile, il nostro mondo è racchiuso nella nostra casa,il nostro rifugio, nido, custode di ricordi,luogo che ci accompagna in ogni fase della nostra vita. C'è chi cambia casa di continuo io (anche potendo economicamente) non potrei!

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    1. Già... c'è chi lo fa per necessità e chi per piacere, probabilmente non sono emotivamente legati alla casa. Se ne costruisci o ne compri una con dei sacrifici è diverso :)

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  2. Che bel post Laura! Mi trasmetti una grande emozione. Anche noi pensando ai terremotati o alle persone vittime di alluvioni o frane, pensiamo sempre alla nostra casa e a quello che faremmo se capitasse qualcosa di tremendo. Anche noi abbiamo fatto sacrifici e sogni e progetti. Anche noi abbiamo le foto dell'avanzamento lavori perchè questo era un appartamento double degli anni '70 e l'abbiamo praticamente svuotato e rifatto...
    Questo è il nostro rifugio sicuro (speriamo...)

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  3. un post toccante. Non posso immaginare quel che si prova a vedere distrutta la propria casa, con tutti i sacrifici che ha rappresentato.Un abbraccio a te per la sensibilità. Buon fine settimana!

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  4. PS. Il mio fotografo non ha letto il tuo commento, ma sono certa che quando glielo leggerò... ah come sarà beato! ^___^

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  5. Che bella casa, che bell'indirizzo, che bella positività..

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    1. Se vuoi venire sei la benvenuta.. ma non si può fare pipì... eh mi dispiace! ;)

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  6. Ancora una volta, mi hai emozionata... :)

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  7. che meraviglia, toccante, emozionante. grazie!

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  8. potersi costruire la propria casa è una grande opportunità ed è sempre emozionante vedere come dei disegni sulla carta diventino spazi veri e tridimensionali.... e preziosi!...e per finirla, non c'è fretta!!cosi puoi decidere con calma e aggiungere sempre un pezzetto nuovo!:-)
    a presto, irene

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    1. Ciao Irene, che piacere la tua visita! Hai detto bene, disegni sulla carta millimetrata fatti da me e presentati sotto al naso del geometra! E adesso ci viviamo. Nessuna fretta, figurati, siamo qui da solo 9 anni.... hehehe!
      Torna a trovarmi se ti va!

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  9. E' vero queste foto sono emozionanti! La casa è vero è il nostro nido e il luogo dove rifugiarci, ma è vero anche che la nostra vera casa è la nostra famiglia! :)

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  10. Non so da dove partire per commentare questo post... così ricco di sensibilità e amore non solo verso se stessi e i propri progetti, ma soprattutto per gli altri. Amore per il prossimo. Mi è piaciuto molto quello che hai scritto... la canzone poi, mi sono emozionata!!! esprime anche molto coraggio tutto quello che hai scritto... il desiderio di costruire è più forte di qualsiasi distruzione. Ti abbraccio!

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