giovedì 8 marzo 2012

8 marzo 2012

Ecco, oggi è l'8 marzo, giorno in cui si festeggia "La festa della donna".


Cito da Wikipedia:


"La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo". 


La versione che più comunemente circola in rete e tra i mass media asserisce che questa giornata sia stata scelta (cito sempre Wikipedia "a ricordo della morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l’incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori, in gran parte giovani donne immigrate dall'Europa. Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857, mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti verificatesi a Chicago, a Boston o a New York. Nonostante le ricerche effettuate da diverse femministe tra la fine degli anni settanta e gli ottanta abbiano dimostrato l'erroneità di queste ricostruzioni, le stesse sono ancora diffuse sia tra i mass media che nella propaganda delle organizzazioni sindacali"

In pratica, la maggior parte delle donne non sa nemmeno cosa sia realmente la "Giornata internazionale della donna". 
C'è chi pretende gli auguri, chi la mimosa... avete mai provato ad andare su Google e digitare "Festa della donna"? A me viene fuori il suggerimento "spogliarelli".... credo che la cosa che si commenti da sè.


Un giorno ero in banca, in fila all'unico sportello di una piccola filiale. Dietro di me non avevo nessuno e davanti, a distanza di privacy, un uomo che avrà avuto intorno ai 45 anni. Avevo già cambiato lavoro per cui ero già un'impiegata 35enne sposata senza figli, assunta a tempo indeterminato da pochi mesi.


Questo signore davanti a me parlava con la cassiera della banca, evidentemente era cliente da molto e si conoscevano.. 
Lui: "Eh, adesso sto cercando un'impiegata.. non è che per caso conosci qualcuna..." 
Lei: "Mah.. così su due piedi... forse potrei chiedere ad una persona che conosco, sua figlia potrebbe essere interessata..." 
Lui "Ma quanti anni ha?" 
Lei: "Mah... avrà 23 o 24 anni" 
Lui: "E' fidanzata o sposata? No perchè se è sposata e non ha figli non la voglio... ma anche se ha il fidanzato fisso ... non voglio mica una che mi rimane incinta... "


Ecco, forse prima di ricevere gli auguri e la mimosa dagli uomini io preferirei che si raggiungesse la condizione di non dover più ascoltare cose simili. E di non doverle subire.


Ma anche frasi apparentemente innocue come quella che mi son sentita dire il primo giorno del nuovo lavoro: "Ecco, .. questi sono gli uffici, come vedi non c'è molto, è tutto qua... quindi visto che sei l'unica femmina tocca a te ogni tanto fare un pò di pulizie".
Sto esagerando? Non ne faccio un dramma, però pensateci bene... è davvero DAVVERO così innocua come frase?


Buon 8 marzo consapevole a tutte le donne!
:-*


12 commenti:

  1. Ciao,
    intanto auguroni!
    Come hai ragione...a me, quando mia figlia aveva 6 anni e ho tentato di tornare a lavorare, hanno detto: "sa, preferiamo donne con figli più grandi. Quelli piccoli si ammalano sempre e noi dobbiamo poter contare sulla costante presenza delle nostre impiegate...". Che mia figlia non si ammali mai (per fortuna) non gli è importato nulla!

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    1. Ecco.. bellissimo episodio! Non è cambiato niente.. sorridiamo!

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  2. La festa dell'8 marzo mi fa infuriare. Ma per davvero. Non tanto per il cotè commerciale che la accompagna (cioccolatini, mimose, profumi, cene con spettacolo...).
    Una festa ipocrita, che concede a quella che è più della metà del genere umano l'"ebrezza" di salire alla ribalta in un mondo che è costruito e gira intorno agli uomini ed ai loro ritmi. E' una ricorrenza tutta "occidentale", perchè andatelo a spiegare ad una madre del Saharawi che dovrebbe festeggiare il suo giorno... Come dici anche tu, Laura, non è un giorno che cambia la realtà: buone per fare le mogli, le madri, ma quando si tratta di impegnarsi nel lavoro, nella politica, nella società - anche se con lauree, master, specializzazioni, competenze acquisite dopo lunghi tirocinii, entusiamo e passione - giochiamo sempre in serie B, perchè ritenute comunque non affidabili causa impegni materni e/o familiari (in genere, "scaricati" sulle nostre spalle proprio dai signori maschietti...).
    Posso raccontarti anch'io un episodio "da brividi" di qualche anno fa: ufficio pubblico, dove le donne sono la maggioranza ma ricoprono pochissime posizioni di potere. Il vice- boss di allora, appassionato di antiquariato e curiosità d'epoca - mi convoca per definire una procedura da avviare. Con l'occasione mi mostra uno dei suoi ultimio acquisti: una cambiale di inizio '900, stipulata da una donna, che per essere valida aveva avuto bisogno della "autorizzazione maritale". Commento del vice boss? "Ah, quelli si che erano tempi!". Da uno così, cosa ti aspetti poi sul lavoro????
    Una festa, un'occasione, per portare alla ribalta i problemi del mondo femminile mi sembra estremamente limitante. Contente? Oggi è la vostra festa! Divertitevi, parlate, sentitevi invincibili... ma domani tutte nel recinto, please!

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    1. Ecco bhè... sono stati fatti grandi passi avanti grazie a molte donne che hanno lottato duramente e che spesso hanno dedicato la loro vita a questo. Ma alla fine è come dici tu. Ce lo sentiamo dire al lavoro e in giro per strada, tutti i giorni. Però, al di là dell'aspetto commerciale e ridicolo che prende questa giornata, un giorno commemorativo, chiamiamolo così, è bene che ci sia. In minima parte, forse, riesce a riportare l'attenzione su queste problematiche magari alcune donne stanno affronatndo per la prima volta nella loro vita. :)

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  3. Bhè, l'ho già scritto stamattina, auguri a tutte le donne che ci credono (a volte c'è bisogno di aggrapparsi a qualcosa, di sentirsi importanti per un giorno) ma io, sono fra quelle che come te, ricorda benissimo (l'ho scoperto alle medie) perchè è nata questa "festa" e trova che allo stato odierno ci sia ben poco da festeggiare. Dovremmo sempre ricordarci che tutto parte da noi... (io però mi sento molto fortunata, e forse non tutte hanno questa fortuna, di avere accanto un uomo che ogni giorno esalta il mio ruolo di donna e probabilmente per questo non sento l'esigenza di avere "1 giorno" da festeggiare...)

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    1. Beta condivido con te questa fortuna di avere accanto un uomo che rispetta me e l'essere donna di qualunque donna. Credo proprio di avere scelto bene quando ho scelto il mio compagno di vita.. non avrebbe potuto essere altrimenti. :)

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  4. Purtroppo è molto vero!
    Io mi son sentita dire che le ragazze non dovrebbero far l'università.
    No comment. Prevedo che sarà un lungo percorso!

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  5. Hai ragione Laura, sorridiamo, sorridiamo perché nonostante tutto siamo fortunate... godiamo comunque di una libertà che in altre parti del mondo (ma neanche non troppo lontano)non si sognano nemmeno di avere... L'8 marzo mi rattrista, il mio pensiero va a tutte quelle donne che non hanno veramente nulla da festeggiare.

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    1. Siamo fortunatissime in realtà... in molte parti del mondo ma anche in molti angoli vicino a casa nostra c'è veramente poco da festeggiare! Però il sorriso, sempre!

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  6. Ragazze, e pensare che io oggi qui non mi sono neppure ricordata della festa! Non perche' non esista... ma perche' l'aspetto commerciale e' solo prettamente italiano. Sono giusto uscita ora in pausa pranzo...neppure una mimosa! Forse solo recuperando il significato vero puo' essere utile...
    E poi, le mimose personalmente non mi piacciono, puzzano pure!

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    1. Secondo me la mimosa è un simbolo italiano che nasce semplicemente dal fatto che è un fiore molto presente in questo periodo qui in Italia, dato il clima mediterraneo. =)

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